Correttivi al riordino delle carriere.
E’ doveroso segnalare ai cultori delle materie penitenziarie che, a breve, potrebbe consolidarsi una mini riforma del sistema penitenziario; pare, infatti, che l’Amministrazione penitenziaria abbia proposto, nell’ambito del riordino della Polizia penitenziaria, una serie di modifiche che andrebbero ad incidere significativamente su quanto normato dalla legge 354/75.
Il Consiglio dei Ministri, alla fine dello scorso mese, ha approvato gli schemi di decreti legislativi correttivi del riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze di Polizia e delle Forze Armate. I decreti sono stati quindi inviati per il prescritto parere al Consiglio di Stato, alla Conferenza Unificata Stato Regioni e alle competenti Commissioni parlamentari.
Entro 90 giorni, acquisiti i pareri, dovrebbe arrivare l’approvazione definitiva della legge.
La lettura delle misure correttive in discussione non può non suscitare perplessità, se non serie preoccupazioni, per il complessivo equilibrio, e, quindi, tenuta del sistema penitenziario, con riferimento, in particolare, alle previsioni relative alla carriera dei funzionari di Polizia penitenziaria.
Come ben sintetizzato da un sindacato della Dirigenza penitenziaria, gli elementi di maggiore criticità sono i seguenti:
- sottrazione al direttore dell’istituto del potere disciplinare nei confronti del personale di Polizia penitenziaria per attribuirlo al comandante di reparto;
- eliminazione della dipendenza gerarchica dei comandanti di reparto con qualifica di primo dirigente dal direttore dell’istituto penitenziario;
- attribuzione al comandante di reparto della competenza relativa alla assegnazione, consegna e impiego dell’armamento individuale e di reparto;
- sostituzione (non definita) del rapporto informativo con la valutazione dirigenziale;
- attribuzione ad una commissione ad hoc delle questioni concernenti lo stato giuridico e di progressione in carriera dei funzionari del Corpo sottraendo tali questioni alla competenza del Consiglio di Amministrazione;
- possibilità di impiego anche in attività amministrative, purché direttamente connesse ai compiti istituzionali;
- introduzione dei reparti tra gli uffici e servizi di cui dispone il Corpo di Polizia penitenziaria.
Ebbene, le misure sopra riferite, messe in relazione con l’atto di indirizzo del Ministro recentemente licenziato, ove si definiscono i direttori di istituto (così come del resto tutti gli operatori appartenenti al Comparto Funzioni centrali, quindi educatori, amministrativi, contabili etc.) “PERSONALE ESTERNO” all’Amministrazione penitenziaria, appaiono, a parere di diversi esperti del diritto penitenziario ed operatori penitenziari, preoccupanti in quanto sintomatiche di una visione parziale del penitenziario e assai distante dalla realtà in cui tutti gli operatori lavorano fianco a fianco per assicurare lo svolgimento dei programmi negli istituti e fuori.
In tal senso, come potrà, in futuro, il direttore continuare a costituire l’essenziale centro di guida e di governo nell’esecuzione delle sanzioni penali nonché nell’attuazione della custodia cautelare senza avere i poteri previsti dalla legge del ’75?
L’art. 3 del regolamento d’esecuzione rimarrà lettera morta?“
Il direttore dell’istituto come eserciterà i poteri attinenti alla organizzazione, al coordinamento ed al controllo dello svolgimento delle attività dell’istituto non avendo più modo di incidere su una quota parte del personale?
Le modifiche agli assetti ordinamentali proposte per i funzionari di Polizia penitenziaria potrebbero rappresentare, secondo alcune sigle sindacali, il cavallo di Troia attraverso il quale si pongono le premesse di una progressiva assunzione da parte della Polizia penitenziaria – rappresentativa di una sola delle diverse anime presenti nel penitenziario (come immaginato nel 1975) – delle leve strategiche che consentono il governo dell’intero sistema carcerario.
In molti confidano, quindi, che prima dell’approvazione finale vengano apportati dei significativi correttivi in un’ottica di equilibrio sistemico.
Vi terremo aggiornati.