Mauro Palma nominato Garante carceri. Orlando: importante tappa per nuova esecuzione penale.
Febbraio 2016 – Il prof. Mauro Palma è il Garante dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale. La sua nomina, insieme a quella dell’avvocato Emilia Rossi come Membro, è stata formalizzata in un decreto del Presidente della Repubblica.
Arriva così a compimento l’istituzione di una funzione di garanzia e monitoraggio della complessa area della privazione della libertà personale, prevista dalla Legge n. 10 del 2014 e fortemente voluta sia dal Ministro della Giustizia, sia dal mondo del volontariato e degli operatori che agiscono in tale settore. La candidatura per il secondo Membro, previsto dalla legge, è nella fase conclusiva del percorso parlamentare.
“L’istituzione sul piano operativo del Garante nazionale è una nuova importantissima tappa nella complessiva nuova fase di riflessione sull’esecuzione penale e sulla fisionomia della detenzione”. Il Guardasigilli Andrea Orlando, che sin dall’inizio del suo mandato ha fortemente sostenuto il percorso per la nomina di persone che garantissero indipendenza, autorevolezza ed effettività del nuovo organismo, saluta così le nomine. “Il Garante si occuperà di tutte le diverse forme di privazione della libertà, dalla custodia nei luoghi di polizia, alla permanenza nei Centri di identificazione ed espulsione, ai trattamenti sanitari obbligatori, in particolare nelle residenze di esecuzione delle misure di sicurezza psichiatriche (REMS), così coinvolgendo anche altre amministrazioni con le quali si è già avviata la collaborazione”.
Sul piano nazionale, il Garante coordinerà il lavoro dei Garanti regionali, positivamente operativi già in molte regioni e auspicabilmente presto nominati nelle altre, mentre sul piano internazionale costituirà quell’organismo di monitoraggio nazionale indipendente richiesto agli Stati aderenti al Protocollo opzionale per la prevenzione della tortura (OPCAT), ratificato dall’Italia nel 2012. Il Garante nazionale potrà inoltre visitare, senza preventiva autorizzazione, i diversi luoghi di detenzione, avere accesso alle informazioni e alle persone, in uno spirito di collaborazione volto a prevenire situazioni di rischio e a promuovere una sempre maggiore cultura del rispetto di chi è privato della libertà e di chi in tali difficili contesti opera. Il Garante riferirà annualmente al Parlamento sulla propria attività.